Quadro normativo

L’Accademia di Belle Arti di Roma è la prima ed unica Istituzione afferente al comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ad aver aderito alla 1° fase del progetto FIxO, acronimo di Formazione e Innovazione per l’Occupazione (programma promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali),  ed aver istituito, a partire da Luglio 2008, un Servizio di Placement mirato a supportare e indirizzare, nella ricerca di una prima occupazione, i profili artistico-creativi. 

Rispetto alle Università, tuttavia le Istituzioni AFAM presentano ancora differenze sostanziali di governance e assetto normativo che le regolano e il percorso che le porta verso comuni strategie e obiettivi è ancora asintotico. La legge di Riforma n.508/99, perfezionata dalla successiva n. 268/2002, ha equiparato di fatto il titolo di studio rilasciato dalle Istituzioni AFAM alla laurea universitaria e anche in virtù della definitiva entrata in vigore del nuovo ordinamento, le istituzioni AFAM dovranno presto confrontarsi con i principi di efficacia e di efficienza che il L n. 240/2010 già prospetta alle Università.

In Italia, gli Uffici di Placement universitari sono stati istituzionalizzati con la legge Biagi (L. 30/2003), mentre il D.lgs 276/03 ha legittimato le università a svolgere una vera e propria attività di intermediazione, facilitando l'ingresso dei propri laureati nel sistema produttivo attraverso un ruolo attivo. Ma già a partire dal 2000 con la “Strategia di Lisbona”, si individuava nelle Università uno degli attori principali per la realizzazione del programma di riforme economiche approvato dai Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea che mirava entro il 2010, a fare dell'Europa il continente con "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.

Il sistema universitario, interessato da una fase di forti cambiamenti, con l'avvio del “Processo di Bologna”, a seguito delle riforme nate nel 1999, era chiamato a favorire il contatto tra mondo della ricerca accademica ed il mondo imprenditoriale, il cui scopo deve essere principalmente quello di facilitare la difficile fase di transizione tra scuola e lavoro.

Soltanto nel 2007 con il progetto FIxO, programma nazionale promosso e sostenuto dalla Direzione Generale per le politiche per l’orientamento e la formazione del ministero del Lavoro e della previdenza sociale, nelle Università italiane è stato avviato il processo di razionalizzazione degli Uffici Placement, con degli standard di servizio organizzati secondo indicatori comuni e, per quanto concerne le performance occupazionali, secondo traguardi misurabili e condivisi con la UE. Per comprendere appieno verso quale direzione si dovrà dirigere entro il 2020, tutto il sistema dell’istruzione, della formazione e delle politiche occupazionali è nuovamente necessario uscire dall’Italia e tornare in Europa. La Commissione europea ha lanciato a marzo del 2010 “Europa 2020”, il seguito della strategia di Lisbona, un documento programmatico che definisce le linee di intervento strategiche per uscire dalla crisi e per preparare l'economia dell'UE per il prossimo decennio. “Europa 2020” prevede, tra l’altro, una più stretta cooperazione tra Università e mondo imprenditoriale, una maggiore apertura al cambiamento, condizioni più atte a favorire l’innovazione e la creatività anche tramite incentivi alla creazione di imprese.  

Tornando in Italia,  sei sono le priorità che affronta “Italia 2020”, il piano di azione elaborato in risposta a “Europa 2020”: Facilitare la transizione dalla scuola al lavoro; Rilanciare l’istruzione tecnico-professionale; Rilanciare il contratto di apprendistato; Ripensare l’utilizzo dei tirocini formativi, promuovere le esperienze di lavoro nel corso degli studi, costruire sin dalla scuola e dalla università la tutela pensionistica; Ripensare il ruolo della formazione universitaria; Aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro.

Nell’ottica degli obiettivi definiti da “Italia 2020”, le modifiche che Il "Collegato Lavoro" (L n. 183/2010) apporta all’Art. 6 (Regimi particolari di autorizzazione) del DL n. 276/2003, non solo confermano il ruolo istituzionale dei Placement Universitari, ma a medio lungo termine, pone nuove scelte strategiche che li posiziona sempre più come futuri centri dell’impiego specialistici di fascia alta.

L' attività di orientamento e di mediazione tra domanda e offerta di lavoro, creata sulle specifiche esigenze dei profili artistico-creativi, svolta dall'Ufficio Placement dell’Accademia di Belle Arti di Roma  rappresenta un indiscutibile progetto pioneristico, con cui presto anche le altre istituzioni AFAM dovranno confrontarsi,  trova nella recente L n. 183/2010 una nuova dimensione progettuale e assume un ruolo determinante per migliorare il tasso occupazionale delle professionalità artistiche.